Campeggiano sui muri delle nostre città, i faccioni di Kevin Spacey (Frank Underwood in House of Cards) e Steve Buscemi (Nucky Thompson in Boardwalk Empire), testimonial ad uso della campagna di ‘Sky Online’, grazie al prezioso accordo di tre anni con la HBO, che consente a Murdoch di trasmettere in esclusiva sul canale Atlantic, alcune produzioni della tv via cavo americana.
Il motivo è chiaro: le serie tv sono la nuova frontiera della letteratura.
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Will Self, autore del libro “Walking to Hollywood” e corrispondente di The Guardian, annuncia “la morte della letteratura“, almeno per come la conoscevamo e cioè nelle figure dei grandi romanzieri alla Hemingway e Scott Fitzgerald, e saluta, invece, le serie tv come nuova produzione letteraria.
Nell’era del digitale non solo il libro fisico, in carta e ossa, è in declino, dice Will, ma l’idea stessa della lettura impegnata sta cambiando.
Scrivere è un’attività sacrificante, solitaria che si nutre di isolamento. Con i social network, Facebook in primis, il concetto di condivisione di contenuti e l’instaurazione del dialogo con i lettori hanno completamente ribaltato questo concetto.
Will aggiunge che il successo dei futuri romanzieri sarà la specializzazione in un determinato argomento.
Le serie tv rispondono esattamente a questa nuova esigenza da parte di un pubblico sempre più connesso, ne esistono di tutti i tipi e per tutti i gusti. Qualche esempio? Ultimamente sta prendendo molto piede anche qui da noi House of Cards la serie tv di Netflix.
House of Cards è tratta dall’omonimo romanzo di Michael Dobbs, prima ancora che autore fu esponente del partito conservatore inglese ai tempi di Margaret Thatcher. Esperienza che gli permise di raccogliere molto materiale del dietro le quinte della scena politica degli anni della Lady di Ferro, prima ancora di dedicarsi esclusivamente alla letteratura.
Frank Underwood, l’antieroe protagonista della serie, interpretato da Kevin Spacey, muove a proprio vantaggio i fili della presidenza degli Stati Uniti d’America.
A dirigere la maggiore parte degli episodi è David Fincher, ma altri guest director sono stati Jodie Foster, Joel Schumacher e Robin Wright.
A metà febbraio 2014 è stata resa disponibile la seconda stagione di House of Cards in America (in Italia è in programmazione il mercoledì sera la prima stagione su Atlantic) mentre per la terza stagione è stata appena confermata la sede del Maryland dove sono state svolte le riprese delle prime due e avrà come data di messa online il 27 febbraio 2015.
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Per accedere in streaming da computer e dispositivi mobile (tablet, smartphone, smart tv e game console) ai contenuti di intrattenimento online delle grandi produzioni americane, oltre alla programmazione offerta dal mercato italiano, Sky con SkyOnline (inizialmente chiamato ‘River’) e Mediaset con Infinity, è recentemente arrivato in Italia il servizio di Google, Chromecast, mentre Amazon tv è per ora appannaggio solo degli Stati Uniti.
Il tanto annunciato arrivo di Netflix nel nostro Paese è slittato al prossimo anno per la mancanza di adeguate infrastrutture tecnologiche: connessione a internet a banda larga su tutto il territorio e scarsa diffusione di smart tv. Mentre entro il 2014 arriverà in Francia, Belgio, Svizzera, Lussemburgo, Austria e Germania (in Europa, Netflix, è già presente in Finlandia, Norvegia, Svezia, Olanda, Danimarca e Regno Unito).
Netflix nell’ultimo anno ha quadruplicato il proprio valore di mercato (48 milioni di iscritti in tutto il mondo) grazie al successo della serie e al recente accordo con Comcast per l’accesso a internet.
Intanto Mediaset Premium non sta certo a guardare e per contrastare Sky online, lancia l’altra produzione di Netflix, la già acclamata anche in Italia Orange Is The New Black.
