Raramente chi ti visita compirà una conversione la prima volta. Il retargeting è la funzione che ti aiuta a ricontattare un contatto che si è mostrato interessato ai tuoi contenuti anche dopo aver lasciato il tuo sito. Facebook retargeting ha lo scopo di favorire le conversioni partendo da un funnel di vendita.
Oltre il 95% del traffico che atterra sulle tue pagine resterà anonimo e non tornerà più a visitarti. Ho spesso suggerito come soluzione per “riacchiappare” questi potenziali contatti interessati ai tuoi contenuti di usare software subscription based, ovvero pop up e banner che si aprono in sovrimpressione allo scopo di farti lasciare un indirizzo email in cambio di un lead magnet.
Per quanto queste soluzioni, spesso gratuite, abbiano un tasso di conversione all’iscrizione al tuo database più alto del normale form di registrazione (5% verso lo standard dell’1%), un sistema che aumenta le probabilità di conversione sono le campagne di retargeting.
Sia Google sia Facebook offrono questa possibilità che consente di mostrare il tuo annuncio pubblicitario solo al pubblico che ha visitato il tuo sito, una specifica pagina o ha scaricato la tua app. Sicuramente ti sarà capitato di cercare un prodotto su Amazon e poi di continuare la navigazione sui social o su altri siti e “quasi per magia” di vedere tra gli annunci advertising proprio il prodotto che avevi cercato un attimo prima. In quel caso sei stato “vittima” del retargeting!
Attraverso le campagne retargeting puoi favorire i funnel di vendita ma anche incrementare la tua brand awareness mostrando i tuoi contenuti di maggior successo.
Sfruttando i pubblici personalizzati di Facebook, attraverso il retargeting puoi accompagnare il tuo consumatore-tipo lungo tutto il funnel di conversione.
In questo video ti mostro come, attraverso Facebook Ads, senza avviare alcuna campagna pubblicitaria, puoi stimare il numero delle persone potenzialmente interessate al tuo contenuto, e tracciare il profilo del tuo consumantore tipo per avere un “pubblico pronto” a cui mostrare la tua inserzione.
Come funziona il retargeting su Facebook
La prima operazione che dovrai compiere sarà quella di entrare in Gestione Inserzioni di Facebook e alla voce “Pixel” creare un codice JavaScript che copierai e incollerai nell’header del tuo sito.
Questo codice registrerà in modalità anonima (non rileva informazioni come nome, indirizzo, email o altro) le attività svolte dal tuo traffico sulle tue pagine.
Il passo successivo sarà quello di creare un pubblico personalizzato tramite la sezione Pubblico di Facebook. Puoi stabilire l’arco temporale entro cui Facebook dovrà considerare i dati del tuo traffico, ad esempio degli ultimi 7, 30 o 60 giorni e se considerare tutto il sito o una sezione o pagina specifica che avrai creato appositamente per raccogliere queste informazioni.
Dopo che avrai creato e fornito un nome riconoscibile al tuo pubblico, il social network inizierà a collezionare dati per te che potrai monitorare dall’omonima sezione per verificare l’ampiezza del tuo target.
Se il segmento di pubblico che stai collezionando dovesse risultare troppo ristretto, potrai utilizzare la funzione “pubblico simile” per ampliare dall’1% al 5% il tuo target. Ricorda che la maggiore ampiezza corrisponde ad allontanarti dal tuo segmento iniziale.
Quando sarai pronto, potrai creare una campagna utilizzando il pubblico che il pixel di Facebook avrà registrato in modo da mostrare solo a queste persone un contenuto specifico.
Puoi applicare una strategia di retargeting anche all’email, ad esempio inviando una seconda comunicazione solo a coloro che hanno aperto o cliccato il primo messaggio inviato.
Come suggerisce lo stesso Facebook, le campagne di retargeting sono particolarmente utili per:
attirare nuovamente le persone sul tuo sito Web affinché completino un acquisto
trovare nuove persone simili alle persone che hanno visitato il tuo sito Web
sfruttare al meglio le campagne di acquisizione dei nuovi clienti escludendo i clienti esistenti.
Senza dubbio una campagna di retargeting su Facebook presenta dei tassi di interazione migliori rispetto a campagne standard a beneficio del costo. Quindi, con una maggiore percentuale di conversione anche il ROI (ritorno sull’investimento) risulterà aumentato.
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