Piattaforme survey e metodo ASK

Decidere di “interrogare” il proprio potenziale pubblico di riferimento e/o cliente già acquisito tramite software di survey e sondaggi potrebbe portare a diversi benefici sia in fase di studio e lancio di un prodotto sia nel miglioramento di un’offerta che è già in commercio.

Come è facile immaginare, entrambi i vantaggi possono incidere positivamente sul budget che hai destinato alle tue attività di marketing digitale.

Sul mercato sono disponibili numerose soluzioni per lanciare un questionario e la scelta potrebbe essere ardua se non sai esattamente di cosa hai bisogno e quali sono le diverse caratteristiche delle piattaforme survey.

Nelle prossime righe, prendo in esame i principali servizi survey e sondaggi per offrirti una panoramica dei pro e dei contro di ciascuno e una metodica su come usarli.

Perché scegliere una piattaforma survey per investigare una nicchia di mercato

Come accennavo all’inizio, se ancora non hai lanciato un tuo servizio, prima di investire tempo e risorse, potrebbe interessarti conoscere qual è la reale necessità del tuo potenziale cliente. Non mi riferisco esclusivamente a beni fisici ma anche digitali come infoprodotti, corsi online, ebook e altro.

Prima di scrivere una sola riga del tuo libro, della tua newsletter o business plan è sensato sondare quante persone sarebbero interessate alla tua proposta, giusto?

Questo sondaggio o questionario in genere si pone a un pubblico che ancora non è entrato in contatto con noi.

Invece, nel caso in cui volessi apportare un’innovazione alla tua attuale offerta o ampliarne la gamma, potresti chiedere un suggerimento a chi è già tuo cliente.

Sempre verso un database proprietario è possibile somministrare un questionario per conoscere il livello di soddisfazione del prodotto/servizio fruito.

In generale, puoi creare un numero infinito di survey in base a esigenze specifiche. Il massimo esperto del settore, Ryan Levesque, con il suo metodo e omonimo libro “Ask Method“, ha individuato almeno 4 tipi di sondaggi che ogni professionista e imprenditore dovrebbe implementare nella propria strategia di marketing.

ASK METHOD di che si tratta

1. “Deep Dive” Survey è il sondaggio alla base di tutti gli altri in quanto serve per testare l’interesse verso una determinata offerta e comprendere “il linguaggio” parlato dal possibile pubblico di riferimento. Lo scopo è di separarlo in quattro insiemi chiamati “bucket”.

In questa fase è meglio fare poche domande e a risposta chiusa ad esempio:
– Qual è la tua più grande sfida o problema che stai affrontando?

2. “Micro-Commitment Bucket” è utile per aumentare gli iscritti al tuo database e serve per separare lead qualificati da quelli di minor qualità attraverso una domanda secca da inserire prima della fase di “optin”. Avevo già parlato di come fare attività di micro-commitment e di come gestire la fase di “optin” dopo l’aggiornamento della Privacy (Gdpr).

3. “Do You Hate Me” Survey potrebbe definirsi un’attività di win-back in quanto è indirizzata a tutti i prospect che, in seguito a un’offerta speciale, non si sono convertiti. Con questo sondaggio “Ti sto antipatico?” cercherai di capire perché il tuo target non ha comprato.

4. “Pivot” Survey è l’ultima in ordine di diffusione ed è mirata ai propri clienti. Di fatto si tratta di uno o più messaggi di follow-up, anche contenenti dei semplici link ai prodotti/servizi, per capire a quale up-selling o cross selling potrebbe essere interessata la persona.

Requisiti piattaforme survey

Come immaginerai non è sufficiente inviare una mail con una serie di domande a cui chiedere una risposta.

Principalmente avrai bisogno di:

Requisiti minimi

– un layout che presenti le domande
– un archivio che in modo anonimo salvi le risposte
– un modulo di registrazione conforme al Gdpr per l’invio delle risposte
– un link o codice embed da promuovere
– messaggi automatici che confermino l’avvenuta registrazione e compilazione

Requisiti consigliati

– statistiche delle risposte
– download delle risposte
– A/B test sul layout
– formati “overlayer” diversificati come pop up e banner da installare sul proprio sito o blog
– eliminazione del logo della piattaforma
– link personalizzato della survey

Solitamente, tutti i tool per lanciare survey e sondaggi presentano queste caratteristiche, ma nella versione gratuita potresti avere molte limitazioni come, ad esempio, presta attenzione al numero di domande da inserire nel layout e/o il numero di risposte da salvare sulla piattaforma.

Altra discriminante può essere la facilità o meno di integrazione del servizio con piattaforme email marketing, infatti, uno dei sistemi per distribuire il sondaggio, soprattutto nel caso in cui usi un database proprietario, è proprio quello di inviarlo tramite newsletter.

Principali piattaforme survey

Google moduli resta la soluzione più semplice e veloce oltre che gratuita al 100%.

Ne avevo già fatto una guida tempo fa e io stessa continuo a usare alcuni moduli vecchi di alcuni anni ma perfettamente funzionanti. Non trovo difetti a Google Moduli se non quello di apparire un po’ “casereccio” pertanto meno indicato a chi opera in ambito B2B.

Typeform è un’altra piattaforma che uso spesso per via delle grafiche accattivanti, anche nella versione gratuita che puoi selezionare da una gallery di template pronti, oltre alla semplicità di realizzazione.

La sua controindicazione, a mio avviso, è la difficoltà di embeddare il modulo sul sito perché le soluzioni proposte sono o un pop up che copre metà pagina o un banner centrale che oscura la parte sottostante. Soprattutto da mobile questa soluzione non è molto indicata visto che Google potrebbe penalizzare il posizionamento del sito se il banner fosse troppo invasivo.

Survey Monkey lo uso principalmente per due ragioni; la prima è per il sistema NPS (Net Promote Scored) integrato dalla piattaforma, che consente di avere una valutazione oggettiva delle risposte ottenute in base alle statistiche del proprio settore. Inserendo quindi l’ampiezza della propria attività e la merceologia in cui si opera è possibile capire se a livello di risposte siamo in media o meno. L’altro aspetto positivo è la possibilità di integrarlo facilmente con altre piattaforme, una su tutte Mailchimp.

La costruzione del sondaggio è ancora un po’ macchinosa ma sicuramente migliorata dopo gli ultimi aggiornamenti.

Integrazione Survey Monkey e Mailchimp

In questo video di anteprima del mio corso Mailchimp: email, automation e trick avanzati mostro alcuni passaggi per avviare una campagna survey su Mailchimp proprio con Survey Monkey.

Surveygizmo è una piattaforma survey con tantissime funzioni avanzate tra cui, ma non solo, formati specifici per il mobile e l’opzione Net Promote Score, però unicamente presenti nella versione a pagamento, quella gratuita ha molte limitazioni.

Sumo è un’altra piattaforma facilmente integrabile con Mailchimp, ma anche con GetResponse, Active Campaign, Drip e altre che però non presenta una versione free ma solo una prova di 14 giorni. Sumo non si occupa solo di survey ma si tratta di un vero e proprio sistema per fare lead generation.

bucket.io, ex SurveyFunnelSoftware.com è la piattaforma survey ideata proprio da Ryan Levesque con funzioni avanzate ma disponibile solo nella versione a pagamento. E’ possibile iscriversi a quella professional per 30 giorni pagando solo un dollaro.

Infine, puoi utilizzare anche i principali chat bot, come ad esempio Manychat, per inviare un sondaggio agli iscritti al tuo Messenger su Facebook.

Tutti i software di sondaggi fino qui citati possono essere integrati con Zapier per la marketing automation, in modo da gestire i contatti e/o i dati acquisiti tramite queste piattaforme.

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5 commenti

  1. Marco 4 Luglio, 2019 Rispondi
  2. Massimo 28 Settembre, 2019 Rispondi
  3. Massimo 18 Ottobre, 2019 Rispondi

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