“Come recuperare iscritti che non aprono più le mie mail?”
Spesso le domande più interessanti per creare articoli utili che le persone vogliono leggere, arrivano proprio dai commenti degli utenti come questo quesito che penso essere comune a tutti coloro che hanno una newsletter collegata al proprio business e che mi consente di parlere di strategie win-back e di riattivazione di contatti dormienti.
Avevo già parlato dell’importanza di tenere alto il proprio tasso di apertura, seguendo una serie di buone pratiche tra cui quella di cancellare gli utenti inattivi, cioè quelli che non aprono più i messaggi da un po’ di tempo. Questo perché i contatti che non interagiscono con i tuoi contenuti, non solo peggiorano le prestazioni del canale email marketing ma deteriorano anche la reputazione del tuo dominio, abbassando la capacità di consegna dei messaggi, deliverability, nella posta in arrivo dei tuoi destinatari.
Considera poi che, secondo una ricerca del servizio di email marketing e automation MagNews, sono 940 milioni le mail ricevute ogni giorno in Italia di cui 220 milioni inviate dalle aziende. Le principali motivazioni per cui ci iscriviamo alle newsletter sono:
- il 29% per tenerci informati
- il 20% per i contenuti
- il 18% per l’utilità (mi avvisa quando serve)
- il 17% per gli sconti (mi fa fare buoni affari)
C’è poi un 10% di utenti che dichiara di ricevere newsletter senza sapere il perché mentre un 5% rimane iscritto solo perché è affezionato alla marca: utenti per i quali si può presumere che i messaggi vengano del tutto ignorati.
Prima di procedere con la rimozione dei contatti inattivi, manovra da cui non puoi più tornare indietro, è bene però tentare di riattivarli tramite campagne win-back perché, anche a distanza di tempo, può succedere che la persona sia ancora alla ricerca di una soluzione per la propria esigenza o necessità.
Riaprire il dialogo verso chi non sentiamo da un po’ di tempo potrebbe portarci nuove opportunità.
Campagne email win-back
Con campagna win-back si intende una mail o una serie di messaggi inviata allo scopo di ricoinvolgere gli iscritti alla newsletter che hanno smesso di interagire con i tuoi contenuti. Ciò è valido anche per i clienti che da un po’ di tempo non acquistano più tuoi prodotti o servizi.
Attraverso il tuo servizio di email marketing puoi creare un segmento di contatti che non interagiscono più con i tuoi contenuti da oltre quattro mesi – se invii una sola newsletter al mese allunga il periodo a sei -. Se si tratta di un’operazione che non hai mai fatto in precedenza, ti suggerisco di includere anche tutti coloro che sono nel tuo database da oltre due anni e con i quali non c’è mai stato nessuno scambio con il tuo brand, oltre quelli di cui non hai potuto raccogliere il consenso pre-Gdpr.
Per questi contatti puoi attuare le seguenti tecniche:
- diminuire la frequenza di invio perché potrebbe determinare una reazione da parte di coloro che notano un cambiamento
- elaborare una campagna ad hoc proponendo un lead magnet o altro incentivo allo scopo di riaccendere l’interesse
- inviare una survey per confermare preferenze e interessi e/o di aggiornamento del profilo
- raccontare le novità e gli aggiornamenti che ci sono stati nel periodo di assenza dell’utente, come in questo esempio di Asana “Since you’ve been gone”.
Se anche dopo questi tentativi i contatti non dovessero riattivarsi eliminali dalla lista.
Configurazione di una campagna win-back su Mailchimp
Se per il tuo email marleting utilizzi la app e sito Mailchimp, questa è procedura che puoi seguire per configurare il segmento da riattivare:
da Audience, se hai più di una lista, scegli quella che vuoi segmentare, cliccando su “manage subscribers” e poi su “segments”.
Ora crea un nuovo segmento filtrando tra le attività la voce ‘Compaign Activity‘ tra le azioni ‘did not open’’ e un arco temporale che può essere determinato da un’edizione specifica di una delle tue campagne, da un gruppo di esse, per esempio le ultime 5/10/20 oppure da ‘all recent campaign’.
Per differenziarlo da tutti i precedenti che non sono stati cliccati dal segmento, ti suggerisco di inserire il campo attivo [FNAME] (nome dell’utente) direttamente qui per richiamare l’attenzione.
Parole come ‘Gratis’ e ‘Free’ non hanno quasi più appeal, anzi, possono essere filtrate dai controlli antispam, ma puoi provare a usarle se, ad esempio, hai realizzato un contenuto in omaggio come incentivo a tornare attivi.
Un altro elemento che potrebbe risvegliare l’interesse di un utente inattivo verso l‘oggetto della tua mail è l’inserimento di emoticon.
Il contenuto del messaggio, a mio avviso, dovrebbe essere estremamente chiaro, quindi potresti rivolgerti direttamente al tuo iscritto chiedendo se è ancora interessato a ricevere le tue comunicazioni magari indicandoti le sue preferenze, come ad esempio un argomento del tuo core business che vorrebbe che tu approfondissi o altrimenti, in mancanza di una risposta positiva, sarai costretto alla sua rimozione.
Conosci altri metodi che vuoi condividere per recuperare utenti inattivi?
Hai trovato interessante l’articolo? Condividilo sui social e iscriviti alle news (no spam, max 1 a settimana) attraverso il form qui sotto!